Home » Tutte le News » Malformazioni del cranio e della faccia » Preparazione all’intervento maxillo facciale con stampa 3D
E’ ormai accertato come la stampa 3D abbia un potenziale davvero non indifferente anche in ambito medico. Sono diversi gli studi che ultimamente si sono concentrati su tale tecnica, provando a sviluppare la pelle dei tessuti stampandola in 3D, anche se bisogna sottolineare come, per poter ottenere degli effettivi risultati in questo campo, saranno necessari diversi anni.
Ciò che conta di più, nonostante alcuni studi possano portare a risultati chiari e reali solo dopo anni, è che la stampa in 3D in ambito medico permetta già di salvare delle vite umane. Ci sono diversi modelli anatomici, infatti, che vengono sfruttati da dei chirurgi per poter preparare delle operazioni particolarmente difficili e pericolose.
In particolar modo, è stata una recentissima operazione chirurgica preceduta proprio dall’uso di alcuni modelli di stampa 3D a salvare la vita ad una bambina americana i due anni. La piccola, nativa dell’Oregon, è nata con una grave malformazione facciale, che viene chiamata displasia fronto-nasale: si trattava di una situazione particolarmente complicata che non permette alla bambina nemmeno di sorridere.
Questa malformazione va ad incidere sull’allargamento dei tratti del viso, soprattutto nella zona compresa tra gli occhi. Normalmente alcune di queste complicazioni si possono risolvere mediante dei trattamenti di chirurgia estetica, ma in questo caso la situazione della bambina era troppo grave per poter pensare a quel tipo di soluzione.
Grazie ad una stampante 3D, il chirurgo plastico John Meara del Boston Hospital Children ha potuto prepararsi all’operazione in modo estremamente preciso ed adeguato. Grazie a questa tecnica, ha sviluppato cinque diversi modelli del cranio della bambina, utilizzando delle scansioni TC. In questo modo, il chirurgo ha avuto a disposizione delle repliche del cranio tridimensionali con cui pianificare e programmare ogni tipo di taglio e di incisione nel corso dell’intervento, evitando tutti quei problemi che potrebbero incorrere nel corso dell’operazione.
I risultati di un tale approccio sono stati notevoli, dal momento che la piccola Violet adesso è in grado di sorridere e ridere esattamente come tutte le altre bambine e bambini della sua età.
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