Home » Tutte le News » Malformazioni del cranio e della faccia » Individuazione delle malattie dai batteri delle placche
Ricercatori canadesi che hanno dato vita alla prima “banca delle placche” scommettono che gli studi sul contenuto di batteri della placca che sono stati effettuati permetteranno di aprire una nuova frontiera in ambito medico. Studi continui che sono stati effettuati raccogliendo ed analizzando dei campioni di placca ottenuti dall’ambiente batterico fecondo dell’intera bocca: pare che la placca, quindi, possa essere impiegata per individuare e persino per curare diverse malattie.
Secondo questi ricercatori canadesi c’è la possibilità di ricavare dalle placche un gran numero di informazioni sulla salute dei pazienti: ad esempio, scovare la presenza di malattie orali, oppure pure altre tipologie di disturbo, addirittura pure il diabete.
Ecco che emerge come il microbioma orale sia una risorsa che non venga ancora interamente sfruttata in ambito medico. A differenza dei batteri presenti nella saliva, infatti, sembra proprio che la carica batterica che si trova nella placca si conservi in modo stabile nel tempo e non venga influenzata da altri fattori esterni.
La bocca, rispetto ad altri studi batterici che si sono concentrati su altre parti del corpo come lo stomaco o l’intestino, si caratterizza per essere un ottimo banco di prova ed un buon standard per l’individuazione dei batteri.
Da un campione di placca, il team di ricerca si è concentrato su una specifica impronta digitale del gene, ovvero la 16S rRNA: si tratta di un gene che risulta essere unico per ciascuna tipologia batterica.
In poche parole, i ricercatori canadesi hanno sfruttato il gene 16S rRNA come una sorta di riferimento per individuare le varie tipologie di batteri presenti all’interno di un campione di placca e poi effettuare un’ulteriore suddivisione in base ad ogni singola specie di batterio.
Dal confronto tra la composizione batterica di un campione di placca di persone che non hanno alcun problema con altre che sono oggetto di malattie specifiche, il team di ricerca ha potuto effettuare una distinzione dei biomarcatori, ovvero realizzare una sorta di elenco della salute mediante la tipologia ed il quantitativo di batteri presenti nella placca.
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